SANT’ONOFRIO: SI ALLARGANO LE CREPE DELLA MAGGIORANZA IL SINDACO PEZZO “ESONERA” L’ASSESSORE DONATO
(SANT’ONOFRIO) Le prime crepe all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Antonino Pezzo c’erano già state nelle scorse settimane, con le dimissioni in rapida successione dell’assessore esterno Giosuè Monardo e del presidente del consiglio comunale Giuseppe Alibrandi.
A quest’ultime aveva fatto seguito a stretto giro la costituzione di un nuovo gruppo consiliare che, nonostante gli iniziali buoni propositi di collaborazione, non faceva presagire nulla di buono per le sorti dell’amministrazione Pezzo.
Nè bastava a tranquillizzare il fatto che il gruppo, denominato “Costruiamo il futuro”, fosse composto dall’ex presidente del consiglio e dai due assessori Rossana La Fortuna e Annamaria Donato (nel frattempo subentrata a Monardo).
Nonostante tutto però, non era immaginabile l’evoluzione di quella che ormai si appalesa come una vera e propria crisi, apparentemente irreversibile, dell’amministrazione di centrodestra che solo un anno fa aveva conquistato la guida del comune prevalendo sulla lista “Tre Spighe” del sindaco uscente Onofrio Maragò.
Un vero e proprio terremoto amministrativo si è verificato nelle ultime quarantotto ore.
A dare fuoco alle polveri, il primo cittadino che con proprio decreto procedeva alla revoca delle deleghe all’assessore Donato.
Un vero e proprio “esonero” quello messo in atto da Pezzo che, dopo aver evidenziato il dato politico della “costituzione di un nuovo gruppo consiliare che si distacca da quello originario creato nel pieno rispetto della volontà popolare”, evidenzia l’“irritante altezzosità” del suo ormai ex assessore, tanto da far “venire meno il rapporto fiduciario”.
Prevedibile, a questo punto, la replica dei componenti il “gruppo dissidente”.
Se ne fa carico Alibrandi che, nel criticare la decisione del sindaco, pone in risalto la sua “difficoltà nell’interazione con gli altri e l’incapacità di comprendere il senso dell’amministrazione pubblica contrapposta all’esercizio di poteri arbitrari”.
Il tutto frutto – continua l’ex presidente del consiglio – di una “condizione di inadeguatezza culturale che affligge il sindaco ed i suoi seguaci” tanto da indurlo ad un’“uscita così scomposta”.
Da qui la decisione del gruppo consiliare di non “poter proseguire nel sostegno a questa amministrazione, incapace di rappresentare la comunità”.
Dal canto suo l’assessore defenestrato non nasconde il proprio “stupore” per la decisione del sindaco che “solo poche ore prima comunicava in consiglio comunale la mia avvenuta nomina ad assessore”.
“Un cambio di opinione così radicale – conclude Donato – può essere giudicato solo come atto di totale ipocrisia”.
(Raffaele Lopreiato gazzetta del sud)