SANT’ONOFRIO: ATO RIFIUTI, IMPIANTO E DISCARICA RESTANO NEL SITO DI SANT’ONOFRIO
L’assemblea dei sindaci non fa alcuna retromarcia e conferma il disco verde ad Invitalia per la realizzazione dello studio di fattibilità sul sito di località Palombara di Sant’Onofrio, dove dovrebbe sorgere l’ecodistretto capace di soddisfare le esigenze del territorio provinciale. La conferma è arrivata, nel pomeriggio di ieri, nel corso di un confronto, ancora una volta serrato, tenutosi nell’aula di palazzo “Luigi Razza”.
Confronto che era stato reso necessario da una delibera della nuova amministrazione comunale di Sant’Onofrio, guidata da Antonino Pezzo, che aveva revocato la disponibilità dell’Ente alla realizzazione dell’impianto di trattamento rifiuti con annessa discarica di servizio. Decisione dinanzi alla quale Invitalia, come riferito dal presidente dell’Ato Maria Limardo, ha sospeso il procedimento in attesa di una nuova determinazione dell’assise. Addirittura, il sindaco della città capoluogo, temendo che tutto si fermasse, ha richiesto un parere all’avvocatura dell’Ente.
Parere favorevole – quello rilasciato dall’avvocato Maristella Paolì, sottoscritto anche dal segretario generale Libero Scuglia – con diversi pesanti rilievi all’amministrazione di Sant’Onofrio, che aveva ritenuto il sito «escludente», accusata di «eccesso di potere, travisamento, manifesta illogicità, difetto di motivazione, contraddittorietà» e non solo.
Affermazioni che non hanno scomposto Antonino Pezzo. Il sindaco del centro alle porte del capoluogo ha ricordato che «non solo il sito non è idoneo, ma addirittura è sottoposto a sequestro giudiziario». Affermazione questa, contestata dal presidente secondo cui non è il sito dell’impianto quello a cui sono stati apposti i sigilli ma un altro. Poi ha attaccato l’Ato «che usa due pesi e due misure tra questa e la precedente amministrazione». D’altronde, «con una semplice lettera dell’ex sindaco di Sant’Onofrio l’Ambito deliberò la realizzazione dell’impianto. E soltanto dopo sarebbe arrivata la delibera di Consiglio comunale». Toni accesi e dibattito aspro tra primi cittadini, con la maggior parte dei sindaci a ricordare, «che se l’Ato ritornasse indietro su questo tema non avrebbe più ragione di esistere» ed altri ad evidenziare «che le tariffe sono sempre più alte». A proposito, nella giornata di ieri l’assemblea dei sindaci ha preso atto dell’aumento dei costi di smaltimento sia dell’organico che passa da 169 a 189 euro a tonnellata che degli scarti per i quali si passa da 230 a 250 euro a tonnellata. E ciò per gli aumenti energetici di inizio anno solare.
Tonino Fortuna Gazzetta del Sud