SANT‘ONOFRIO: LE CENTO CANDELINE DI NONNA MARIA ANDREANA FIGLIANO
(SANT‘ONOFRIO) Festa grande a Sant’Onofrio in onore della signora Maria Andreana Figliano che, tagliando il secolo di vita, ha rinverdito la tradizione di “Paese dei Centenari”.
A festeggiarla l’intera comunità che ha voluto condividere con “a massara Ndriana”, come da tutti da sempre è conosciuta, il raggiungimento di questo straordinario traguardo.
Insieme a lei i figli Angela, Paolo, Bruno e Giovanna ed i tanti nipoti e pronipoti per l’occasione giunti da ogni parte d’Italia e finanche dal Canada, che con la loro presenza hanno voluto manifestarle gratitudine ed affetto.
Terza di nove figli, Andreana si trovò a crescere a cavallo tra le due guerre mondiali, in un’epoca in cui una delle poche possibilità di sopravvivenza era garantita dall’emigrazione in America.
E’ ciò che fece anche suo padre partendo per gli Stati Uniti e lasciando la famiglia a Sant’Onofrio.
In questa situazione di oggettiva difficoltà “Ndriana” trovò conforto nella solidità degli affetti familiari e nella fede tanto che come sottolinea ancora oggi con lucidità “sono tesserata all’Azione Cattolica fin da bambina e non ricordo di essere mai mancata, nemmeno per un giorno, alla celebrazione della Santa Messa”.
Anche in questi ultimi tempi in cui, costretta a casa, supplisce con il televisore sempre sintonizzato sul “canale di Padre Pio”.
Di carattere aperto e socievole, “Nonna Ndriana” si è resa nel tempo sempre disponibile ad accogliere tutti dispensando consigli e pillole di saggezza.
Tanti gli aneddoti che scandiscono questi cento anni di vita e che si accavallano ancora nitidi nei suoi ricordi.
Tra questi, uno particolarmente avventuroso.
Aveva solo 16 anni Andreana quando insieme all’amato Raffaele Defina, poi divenuto suo marito, si rese protagonista della più classica delle “fujitine”, la prima in assoluto a Sant’Onofrio, per aggirare l’obbligo che imponeva i fidanzamenti in rigido ordine di età dei figli ed al contempo per evitare un matrimonio “combinato”.
A tale scopo tutto venne organizzato a puntino con la “fuga d’amore” messa in scena giorno di Ognissanti, all’uscita della messa dell’alba, predisponendo un accurato servizio di vedette e noleggiando a Vibo Valentia un auto con tanto di conducente.
(Raffaele Lopreiato)


