SANT’ONOFRIO: DEPURATORE, SI TEMONO ALTRI CROLLI VERIFICHE IN LOCALITA’ TOMARCHIELLO.
(SANT’ONOFRIO) A due anni esatti dagli eventi atmosferici che ne determinarono il parziale cedimento strutturale, è ancora “allarme rosso” per il depuratore comunale di contrada “Tomarchiello” ubicato in prossimità della “Fossa di Ciavuli”, cavità naturale caratterizzata da uno dei più imponenti fenomeni carsici del Meridione d’Italia.
Furono infatti le ininterrotte precipitazioni che dal 22 al 25 gennaio 2017 misero letteralmente in ginocchio la nostra regione a provocare nel caso specifico del comune di Sant’Onofrio il cedimento del muro di recinzione del depuratore con il conseguente danneggiamento di pozzetti e condutture.
Contestualmente, il cedimento di una delle pareti della “Fossa” causava lo sbarramento del percorso sotterraneo dell‘affluente “Fego” che al termine del suo corso confluisce nel fiume “Mesima”.

Il Sindaco Maragò con VVF
Tra le principali conseguenze ad elevato impatto ambientale, a suo tempo verificate e tuttora persistenti, lo sversamento diretto delle acque depurate e di quelle eccedenti lungo le pareti della frana a causa del cedimento del collettore che avrebbe dovuto condurle nell’apposita vasca di sedimentazione.
Una situazione di assoluta quanto persistente precarietà che tuttora ingenera allarme ed apprensione nei cittadini ogniqualvolta si registra un peggioramento delle condizioni atmosferiche.
E proprio a seguito delle forti precipitazioni dei giorni scorsi il sindaco Onofrio Maragò ha ritenuto necessario attivare le autorità preposte per le necessarie verifiche.

Sversamento delle acque
Così, dopo i controlli ed i prelievi effettuati da Arpacal ed Asp, nella giornata di ieri è toccato ai Vigili del Fuoco del comando provinciale di Vibo Valentia procedere con una serie di controlli relativi alla sicurezza strutturale dell’impianto di località Tomarchiello.
Ad accompagnarli sul posto lo stesso sindaco Maragò che ancora una volta a posto l’accento sulla “necessità di interventi risolutivi per poter finalmente uscire dalla fase emergenziale”.
Il primo cittadini ha altresì rimarcato come in “questi ultimi due anni la manutenzione sia ordinaria che straordinaria dell’impianto sia stata assicurata con risorse proprie, con conseguente aggravio delle bollette per l’approvvigionamento idrico a carico dei cittadini”.
In attesa di un intervento risolutivo che tarda ancora ad arrivare, fa comunque ben sperare la notizia trapelata in queste ultime ore dai competenti uffici regionali circa la possibile concessione, anche a causa dell’ulteriore stato di degrado dell’impianto rilevato da Arpacal, Asp e Vigili del Fuoco, di un contributo finalizzato al ripristino della conduttura che collega il depuratore con la vasca di sedimentazione.
A destare particolare apprensione è infatti il rischio che lo sversamento costante delle acque sul costone sul quale poggia l’impianto possa provocare il collassa mento di una delle vasche di contenimento.
Nella malaugurata ipotesi in cui ciò avvenga ci si troverebbe di fronte ad una vera e propria bomba ecologica che attraverso il Mesima raggiungerebbe buona parte delle coste vibonesi con conseguenze facilmente immaginabili.
(Raffaele Lopreiato)