SANT’ONOFRIO/STEFANACONI: MENSA E SCUOLABUS LA POLEMICA COINVOLGE I COMUNI
(SANT‘ONOFRIO) Chiamata direttamente in causa dall’assessore alla pubblica istruzione del comune di Sant’Onofrio Rosa Ferraro, l’amministrazione comunale di Stefanaconi non si sottrae al confronto sulla decisione di applicare “una tariffa differenziata per gli studenti non residenti, con riguardo al servizio scuolabus e refezione scolastica, che ha provocato forti reazioni tra i genitori degli alunni della Morsillara”.
Un quartiere questo che, lo ricordiamo, pur essendo territorialmente aggregato al comune di Stefanaconi è di fatto conurbato con Sant’Onofrio, peraltro proprio a ridosso delle locali scuole materna e primaria.
A prendere ora posizione è il vicesindaco di Stefanaconi Carmelo Di Sì che non esita a stigmatizzare la “distinzione che si vuol fare tra chi risiede a Sant’Onofrio e chi, per questione di centimetri, abita a pochi passi”.
Un atteggiamento inspiegabile per l’amministratore in quanto “non si capisce quale potrebbe essere l’aggravio di spese per il servizio scuolabus dato che gli studenti sia residenti che non sono accomunati dalla stessa strada”.
“Ancora più assurda” Di Sì definisce la decisione di una tariffa maggiorata per la refezione scolastica, non esitando a definirla “illegittima per come stabilito dalla sentenza n. 9538 del 2005 della Suprema Corte di Cassazione”.
A tal proposito il vicesindaco di Stefanaconi rimarca altresì come annualmente il comune di Sant’Onofrio “ottiene un rimborso sul totale dei pasti consumati dagli studenti siano essi residenti o non residenti”.
Di non secondaria importanza appare poi la considerazione che “ben 17 studenti provenienti dalla Morsillara contribuiscono al mantenimento delle classi”, rendendo ancora più incomprensibile l’atteggiamento del comune di Sant’Onofrio che “addirittura va contro i suoi stessi interessi”.
Anche sull’importo delle rette Di Sì non le manda a dire evidenziando come a Stefanaconi il “buono pasto costa soli 1,20 euro per tutti rispetto ai 3,50 euro pretesi dal comune di Sant’Onofrio per i non residenti”.
Da qui la conseguente richiesta di “revocare l’atto deliberativo con cui la giunta comunale di Sant’Onofrio ha deciso di adottare una decisione a dir poco discriminatoria”.
“Solo su queste basi – conclude Di Sì – potremo convergere su possibili convenzioni per la risoluzione di problemi comuni” anche in considerazione del fatto che le sollecitazioni in tal senso precisate dall’assessore Ferraro “risalgono al 2016, periodo in cui nessuno degli attuali amministratori era in carica”.
(Raffaele Lopreiato)