SANT‘ONOFRIO: TRA RINUNCE E RICORSI, SCOPPIA IL CASO SUL CONCORSO PER VIGILE URBANO
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(SANT‘ONOFRIO) Si dilatano ulteriormente i tempi per l’assunzione di un vigile urbano a tempo indeterminato e part time programmata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Onofrio Maragò.
Il concorso, che sembrava essere giunto al suo naturale sbocco con l’individuazione del vincitore, è stato caratterizzato in queste ultime settimane da ripetuti colpi di scena sfociati nell’inaspettato epilogo della sospensione del procedimento.

Comune di Sant’Onofrio VV
Eppure tutto sembrava essere andato per il verso giusto, per come sancito dalla determinazione n. 22 del 10 agosto scorso con la quale la commissione esaminatrice dopo l’“approvazione degli atti concorsuali” procedeva alla “nomina del vincitore individuato nella persona del sig. Domenico Del Santo, classificatosi al primo posto della graduatoria di merito”.
Ma ecco il primo colpo di scena, con la rinuncia volontaria all’assunzione notificata da Del Santo e la conseguente determinazione n. 24 del 28 agosto con la quale l’ente “preso atto della rinuncia” procedeva all’“avvio delle procedure di assunzione del secondo classificato sig. Roberto Gullace”.
Tutto finito?

Da qui, stante la necessità di un “approfondimento istruttorio”, la conseguente decisione assunta dalla responsabile dell’Area tributi e servizi al cittadino dott.ssa Simona Scarcella di “sospendere temporaneamente” l’efficacia delle determinazioni assunte e “rimettere gli atti alla commissione giudicatrice affinchè proceda alla valutazione delle richieste di riesame”.
Le modalità di selezione pubblica del vigile urbano, già al momento della pubblicazione del bando avevano provocato la veemente reazione del gruppo di opposizione “Rinascita”.
I consiglieri Salvatore Bulzomì e Pino Arcella contestavano infatti il “ricorso alle graduatorie di altri enti” in quanto tale procedura precludeva di fatto la “partecipazione al concorso dei tanti giovani disoccupati di Sant’Onofrio”.
A loro replicava l’assessore al personale Rosa Ferraro che, a sostegno della scelta adottata, adduceva la “velocità della procedura con l’intento di garantire questo servizio essenziale nel minore tempo possibile”.
Una previsione, quella della Ferraro, che evidentemente allo stato appare clamorosamente smentita dai fatti.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 06/12/2018)