CALABRIA: FONDAZIONE NATUZZA, IL VATICANO DÀ RAGIONE AL VESCOVO.
Calabria
La Congregazione per il clero giudica «illegittime» le attività svolte dalla Fondazione da agosto scorso
Natuzza, il Vaticano dà ragione al vescovo
Rigettato il ricorso dell’ente morale di Mileto, parte comunque un appello al riavvicinamento
(Mileto) Dal Vaticano arriva il verdetto sulla controversia tra la Fondazione di Natuzza Evolo e la Curia vescovile. Ad emetterlo è la Congregazione per il clero, che approva di fatto l’operato del vescovo Luigi Renzo. Il responso stabilisce, infatti, che «a livello canonico, ogni attività svolta dai presunti organi della Fondazione, compreso il presidente, a partire dal primo agosto 2017, è da ritenersi illegittima». La decisione porta la firma del prefetto, il cardinale Beniamino Stella, in risposta al ricorso presentato dall’avvocato Emilio Artiglieri per conto del presidente dell’ente morale Pasquale Anastasi avverso il decreto vescovile del 3 marzo scorso.

NATUZZA EVOLO
Nell’atto della Curia venivano dichiarate la «illegittimità assembleare della riunione assembleare e degli atti deliberativi assunti nell’assemblea dei soci fondatori del 20 gennaio»; la «illegittimità della riunione dei e soci fondatori del 17 febbraio successivo»; la «illegittimità delle nomine, delle designazioni dei tre soci fondatori e di ogni altro atto conseguente alle riunioni assembleari del 20 gennaio e del 17 febbraio» ed, infine, la «sospensione dell’assemblea dei soci convocata per il 10 marzo» che aveva ratificato i rappresentanti indicati dal consiglio d’amministrazione in carica quali nuovi componenti dell’organo di governo dell’ente morale.
In merito, poi, al decreto emesso dal vescovo il primo agosto scorso la Congregazione per il clero ha rilevato «senza entrare nel merito della decisione» che «dal punto di vista canonico non esiste al momento un valido Statuto che possa regolare la vita della Fondazione, in quanto quel decreto, non essendo stato oggetto di ricorso gerarchico, è entrato in vigore a tutti gli effetti dopo 10 giorni dalla sua legittima intimazione. Al momento si rileva quindi – ha messo nero su bianco la Congregazione per il clero – che la Fondazione continua a esistere dal punto di vista canonico in quanto non è stata soppressa, ma risulta essere priva degli organi di governo proprio per mancanza di uno Statuto valido».
Ma l’azione del Vaticano non si è ferma qui. Con due distinte missive il cardinale Stella si rivolge direttamente sia al vescovo che ai membri della Fondazione. A quest’ultima viene in particolare rivolto l’invito di «riallacciare, al più presto, per il bene dei fedeli e della chiesa, i buoni rapporti con il vescovo e di trovare in spirito di obbedienza, un accordo con lui al fine di dotare la fondazione di un nuovo e valido statuto canonico». In quella indirizzata al presule si confida nel «suo prudente discernimento pastorale», chiedendogli di «volere continuare a seguire da vicino la vicenda della Fondazione cercando di trovare quanto prima un accordo pacifico al fine di dotare tale ente di un nuovo legittimo statuto canonico condiviso da tutti gli interessati». In buona sostanza l’augurio è che nella Villa della Gioia, tanto cara a Mamma Natuzza, ritorni finalmente il sereno.
Allegato:
Il contenzioso
Nella riunione del 10 marzo oggetto di una delle tante controversie sul fronte della modifica dello statuto era prevalsa la volontà dei soci della fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” – al di là del decreto con diffida emanato dal presule – di ricostituire attraverso lo strumento della cooptazione gli organismi gestionali. Di tenore opposto era stata, invece, la posizione del presule che con proprio provvedimento qualche giorno prima aveva definito «illegittima» tale decisione.
Vincenzo Varone Gazzetta del Sud 17/076/2018