IL “CASO” DELLA DISCARICA DI SANT’ONOFRIO. NON SI PLACANO LE POLEMICHE SULL’ECODISTRETTO FINITO ANCHE SOTTO LA LENTE DEI CARABINIERI.
Non si placano le polemiche sull’ecodistretto finito anche sotto la lente dei carabinieri.
Il “caso” della discarica di Sant’Onofrio.
Atteso anche il parere della struttura regionale sull’idoneità del sito di località Badioti
Mentre gli amministratori attendono di capire come procedere sul fronte delle convenzioni e sulla regolamentazione dell’Ufficio comune e delle tariffe, sul “tavolo” della discussione continua a restare la realizzazione dell’ecodistretto.

Gazzetta del Sud
Una questione sulla quale nei mesi passati, prima di deliberare sul sito di Sant’Onofrio, non sono mancate le polemiche. A seguire, il 9 febbraio anche la “visita” dei carabinieri a palazzo “Luigi Razza”, dove avevano acquisito tutta la documentazione relativa alle recenti sedute dell’assemblea dell’Ato, seguita a distanza di pochi giorni da un altro blitz nel Comune di Sant’Onofrio. Nulla da allora è ancora trapelato ma all’attenzione sembrerebbe essere finito anche il caso dell’ecodistretto. Un caso complesso sul quale non erano mancati denunce ed esposti in Procura. Sotto la lente il sito in località Badioti di Sant’Onofrio.
Un progetto contrastato apertamente dai sindaci Massimo Trimelliti (Filogaso), Nicola Solano (Stefanaconi) ed Egidio Servello (Vallelonga), centro quest’ultimo che si era candidato ad accogliere l’impianto. E proprio quest’ultimo nel corso dell’assemblea del 21 luglio aveva anche ipotizzato un problema giudiziario che esisterebbe sul terreno individuato in merito a un sequestro a carico di una società. Questione chiarita poi dal primo cittadino di Sant’Onofrio che aveva esibito le visure catastali dalle quali non risultava alcun sequestro da gennaio 1989 al 26 luglio scorso.
Un caso chiuso? A quanto pare, ancora no. E in tal senso, nei mesi scorsi anche la Regione aveva richiesto al Comune di Sant’Onofrio «uno studio di scoping esteso ad un’area significativa intorno a quella di sedime del polo impiantistico» per comprendere la «vincolistica insistente sullo stesso». Studio consegnato alla Regione a dicembre e per cui il Dipartimento Ambiente riteneva «opportuno» interessare la Struttura tecnica così da avere un parere sulla idoneità dell’area.
(s.m. Gazzetta del Sud 03/06/2018)