TRE GIOVANI DEL VIBONESE HANNO BRILLANTEMENTE SUPERATO I TEST DI ACCESSO A MEDICINA LOSIGGIO PURITA E RUSSO AMMESSI ALLA CATTOLICA
L’esame di maturità innanzitutto, con i suoi riti immutati nel tempo e temuti da generazioni di studenti.

(Da sinistra: Rosario Losiggio, Azzurra Purita, i docenti Celeste Pata e Nunzio Lagadari, Michele Giuseppe Russo)
A seguire, per coloro che decidono di proseguire, la delicata scelta del corso universitario.
Una scelta che il più delle volte pone i giovani di fronte ad un bivio per oltrepassare il quale devono, necessariamente, provare ad immaginare il loro futuro ruolo nella società.
In tale direzione hanno dimostrato di avere particolarmente chiare le idee tre brillanti allievi del liceo scientifico “Giuseppe Berto” di Vibo Valentia.
I tre giovani hanno infatti partecipato al test d’ammissione per l’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia indetto dall’Università Cattolica.
Sui complessivi ottomila partecipanti alle selezioni Rosario Losiggio, Azzurra Purita e Michele Giuseppe Russo, questi i nomi dei giovani vibonesi, sono riusciti a centrare l’obiettivo dell’ammissione nell’ambitissimo ateneo romano piazzandosi rispettivamente al quindicesimo, quarantaduesimo e duecentesimo posto utile in graduatoria.
“Si tratta di un risultato – hanno dichiarato all’unisono i tre studenti una volta pubblicata la graduatoria finale – frutto di uno studio costante e continuo che ha prodotto i frutti sperati”.
Tra gli elementi rivelatesi vincenti, oltre alle riconosciute capacità individuali, la “preparazione ottimale fornita dal nostro liceo che ci ha guidati nello sviluppo di capacità logico deduttive notevoli ai fini della performance selettiva”.
Una nota di merito anche alla scuola di preparazione specifica frequentata dai tre giovani.
Si tratta dell’istituto “AG Test” diretto dal prof. Nunzio Lagadari “che – per come affermato da Rosario, Azzurra e Michele – grazie al qualificato staff di docenti e formatori che lo supportano ci ha permesso di capitalizzare al meglio le grandi potenzialità maturate tra i banchi del Berto”.
(Raffaele Lopreiato)