SANT’ONOFRIO: SUI DEBITI È SCONTRO TRA I SINDACI RODÁ E MARAGÓ
(SANT‘ONOFRIO) Nei due anni trascorsi dalla scadenza del mandato amministrativo hanno più volte cercato di tirarlo dalla giacca, senza peraltro mai riuscirci.
La regola autoimposta dall’ex sindaco Tito Rodà e’ stata infatti quella del silenzio per “evitare di imbastire polemiche ed avendo sempre presente il rispetto della verità e dei cittadini”.
Evidentemente la misura ora è colma se l’ex primo cittadino, in compagnia dell’allora presidente del consiglio Salvatore Pronestì e dei componenti la sua giunta, ha deciso di prendere carta e penna con l’intento di rispondere per le rime al sindaco Onofrio Maragò.

L’ex Sindaco Tito Rodá
Non accettano, i vecchi amministratori, che la loro correttezza venga oggi “messa in discussione, calpestando con accuse grossolane la dignità ed onestà” che li hanno “sempre contraddistinti”.
Oggetto del contendere, le recenti dichiarazioni con le quali Maragò “ha voluto addossare ogni responsabilità alla precedente amministrazione, sostenendo addirittura il pericolo del dissesto finanziario”.
A tal proposito viene ricordato che quando nel 2011 l’amministrazione Rodà si insediò la situazione economica al comune era “disastrosa per via delle passate gestioni prevalentemente di sinistra”.
“Oltre sei milioni di residui passivi si erano protratti nel tempo – evidenziano gli ex amministratori – tra cui rate di mutui contratti negli anni Ottanta per importi spropositati, un passivo di settecentomila euro con la Regione per fornitura di acqua, ingenti debiti derivanti dallo smaltimento dei rifiuti e da bollette Enel pregresse, decreti ingiuntivi per debiti mai pagati alle ditte creditrici”.

Da sx Giuseppe Ruffa(presidente consiglio) Onofrio Maragò (Sindaco) e Maria Elisa Marcello (vicesindaco)
A fronte di tutto questo e per “non affondare il comune nel dissesto – ricorda Rodà – si contraeva un mutuo di tre milioni di euro a basso tasso di interesse”.
Circostanza questa che, secondo gli ex amministratori, il sindaco “con bassezza non dice nel suo comunicato” omettendo di ricordare che il mutuo era stato “attivato per pagare i debiti comunali dal 1990 in poi”.
Ciononostante venivano “assicurati tutti i servizi, tutelati gli stipendi dei dipendenti ed avviate importanti opere pubbliche”.
Anche sulla vicenda relativa alla gestione dei rifiuti Rodà e i suoi sodali rispediscono al mittente le accuse.
A tal proposito ricordano come l’“amministrazione comunale nella quale Maragò rivestiva la carica di presidente del consiglio aveva ideato una discarica nel piazzale antistante le fontane del Cao” trasformando quel luogo storico in una “montagna di spazzatura ed ingombranti”.
(Raffaele Lopreiato)