STEFANACONI: AL 51ESIMO ANNIVERSARIO DELL’INCIDENTE IN GALLERIA, LA MEMORIA NON SI SBIADISCE.
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(STEFANACONI) Nella ricorrenza del cinquantunesimo anniversario di quella che è passata tristemente alla storia come la “tragedia della Galleria”, l’intera comunità di Stefanaconi si è ritrovata per “non dimenticare”.
Era il 20 marzo del 1957 quando in località “Cuccia” di Stefanaconi, sul cantiere della costruenda galleria della nuova linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria, si verificava un crollo che interessava quindici metri della calotta.
Sotto i detriti rimanevano sepolti sette dei dieci operai che in quel momento erano intenti alle operazioni di scavo: Giosuè Giannetti, Arcangelo Di Cintio, Antonio Felice, Antonio Matina, Giuseppe Clemente, Giuseppe Colloca e Giuseppe Arciglione.
E proprio al polso di quest’ultimo, dopo il difficile lavoro di recupero dei corpi senza vita, venne rinvenuto l’orologio con le lancette ferme alle ore due e sette minuti di quell’infausto pomeriggio.
La notizia dell’immane tragedia si diffuse rapidamente e gettò nello sconforto l’intera nazione che ancora una volta pagava con la perdita di vite umane un costo elevatissimo sulla strada del progresso.

(Padre Andreacchio, Sindaco Solano e parenti vittime sul luogo del crollo della galleria)
Anche quest’anno l’amministrazione comunale, con a capo il sindaco Salvatore Solano, ha voluto ricordare quei caduti sul lavoro con una cerimonia particolarmente sentita.
La giornata commemorativa ha avuto inizio con la santa messa celebrata dal parroco padre Carmelo Andreacchio, presenti i familiari delle vittime, gli studenti delle locali scuole accompagnati dal corpo docente ed i rappresentanti delle istituzioni civili e militari.
Al termine della celebrazione eucaristica il primo cittadino ha tracciato un breve ricordo dell’evento auspicando l’adozione di “provvedimenti concreti per evitare che simili stragi possano verificarsi ancora”.
Solano ha altresì ribadito la volontà dell’amministrazione comunale di istituzionalizzare il 20 marzo di ogni anno come “Giornata dedicata alla memoria dei caduti sul lavoro”.
All’uscita dalla chiesa il corteo si è diretto sul luogo dell’incidente dove l’anno scorso, nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario, l’associazione “Cultura e/è Futuro” ha apposto una lapide con incisi i nomi degli operai caduti sul lavoro. La manifestazione si è conclusa in piazza della Repubblica con la benedizione della stele in pietra eretta dalla Pro loco ed anch’essa riportante i nomi delle vittime.
(Raffaele Lopreiato)