VIBO VALENTIA: PROMOSSO DALL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI VIBO VALENTIA IL CONVEGNO “ALIMENTAZIONE E RELIGIONE: IL CIBO E LA CULTURA CATTOLICA, EBRAICA E MUSULMANA”.
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(VIBO VALENTIA) Le tre grandi religioni monoteiste si sono ritrovate nella giornata di ieri per un’occasione di dialogo e confronto alquanto originale.
Promosso dall’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia si è infatti svolto il convegno “Alimentazione e religione: il cibo e la cultura cattolica, ebraica e musulmana”.

L’intervento del Dirigente Scolastico Prof. Carlo Pugliese
Per l’occasione, su iniziativa del dirigente scolastico Carlo Pugliese e con il fattivo contributo dei docenti Raffaele Cuppari e Giuseppina Davoli, presso l’aula magna dell’istituto si sono confrontati mons. Vincenzo Varone, il rabbino Elia Enrico Richetti, Rochi Pugliese e Abdel Ilah El Afia.
Ognuno dei relatori si è soffermato sul rapporto tra cibo e religione ed in particolare sul valore del digiuno come forma di penitenza e di avvicinamento al divino.
Il seder pasquale, il kiddush, la cucina kosher, il Ramadam, la mensa eucaristica ed i piatti delle feste con i dolci tipici delle diverse religioni.
Su ognuno di questi aspetti e sul valore simbolico e rituale che assumono nelle diverse religioni hanno incentrato le loro riflessioni i relatori che si sono succeduti, attirando l’attenzione e la curiosità degli allievi che li hanno incalzati con numerose domande.
Pur nelle diversità storiche, culturali e antropologiche che le caratterizzano, le tre religioni monoteiste concepiscono la tavola come fattore di unità e promozione umana e considerano il cibo una “benedizione del Creatore, fattore di santificazione e di crescita”.
Un tema di grande attualità che accomuna l’etica e l’ecologia, affrontato anche da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato sì” e che si traduce nella consapevolezza di ciò che mangiamo e degli effetti sulla salute del nostro corpo e della natura ma anche sulla dimensione spirituale.
L’iniziativa culturale promossa dall’Alberghiero assume in questa particolare fase storica anche un importante significato religioso e politico in quanto, di fronte alle tensioni che mettono in conflitto le religioni, fa emergere gli aspetti che uniscono anziché dividere, contribuendo a tenere sempre aperta la strada del dialogo ecumenico.
(Raffaele Lopreiato)