SANT’ONOFRIO: CIMITERO, DOPO 15 ANNI LA “ZONA NUOVA” E’ GIA’ VECCHIA.
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(SANT’ONOFRIO) Passato attraverso quattro amministrazioni (Stinà, Ciancio, Rodà e Maragò) e finanche una commissione prefettizia straordinaria (Bonadies, Cantarella, Ranieri), il progetto di ampliamento del cimitero comunale sembra ancora ben lungi dal conoscere la parola “fine”.
L’area individuata è punteggiata qua e là dalle prime edicole e cappelle funerarie realizzate sul totale delle oltre centocinquanta previste, ed in alcune hanno già trovato posto i resti mortali dei defunti.

Sulle condizioni in cui versa la “parte nuova” del cimitero si è da tempo aperta un’accesa discussione anche sui social in un confronto che coinvolge cittadini di ogni età e ceto sociale e con prese di posizione il più delle volte non lusinghiere nei confronti dell’amministrazione comunale.
Ultima in ordine di tempo ad intervenire, una giovane che posta anche una foto eloquente con alcune cappelle circondate da cumuli di rifiuti.
La ragazza pur dicendosi a “conoscenza che il cimitero nuovo è ancora un cantiere aperto”, non perde occasione per stigmatizzare l’”inciviltà di alcuni” ed invita l’amministrazione comunale almeno a “mettere a disposizione dei cestini per la spazzatura”.
La vicenda è ora entrata anche nel dibattito politico locale.
Risale infatti al 6 febbraio scorso un’interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Rinascita”.


“Allo stato – continuano i due consiglieri – considerato che ormai la maggior parte delle concessioni sono state vendute e che in molti hanno ultimato la propria edicola o cappella” occorre agire con decisione per fronteggiare le “numerose lamentele per la situazione indecorosa esistente con strade non pavimentate, erbacce, fango, rifiuti di ogni genere”.
Da qui, pur nella “comprensione per le difficoltà incontrate”, l’interrogazione del gruppo “Rinascita”.
“Per rispetto di coloro che con tanti sacrifici hanno realizzato un posto dignitoso dove allocare i propri defunti” Bulzomì e Arcella chiedono con decisione al primo cittadino di sapere “come e quando intenda procedere alla risoluzione della problematica tenuto conto dell’incasso di cui l’amministrazione ha beneficiato con la concessione dei lotti”.

(Raffaele Lopreiato)