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(SANT‘ONOFRIO) L’amministrazione comunale è pronta a “perseguire un progetto di ristrutturazione e riqualificazione degli immobili ricevuti in donazione dalle suore del Cenacolo Domenicano”.

Da sx Giuseppe Ruffa(presidente consiglio) Onofrio Maragò (Sindaco) e Maria Elisa Marcello (vicesindaco)
E’ quanto afferma il sindaco Onofrio Maragò che ribadisce altresì la volontà di “riservare alle suore l’uso gratuito dei locali attualmente occupati con l’intento di dare qualsiasi sostegno per rafforzare la loro presenza su territorio”.
Presenti a Sant’Onofrio ormai da circa un trentennio, le consorelle del Cenacolo Domenicano hanno nel tempo consolidato la loro attività finalizzata non solo all’espletamento della missione religiosa ma anche al sostegno di persone in difficoltà.
La crisi delle vocazioni che in questi ultimi anni ha colpito gli ordini religiosi ha indotto anche il Cenacolo a rimodulare la propria presenza e attività sull’intero territorio nazionale.
Da qui, probabilmente, la decisione di rivedete il proprio impegno a Sant’Onofrio dove certo la loro presenza non verrà meno ma non e’ più in grado di poter garantire la gestione dell’intero patrimonio immobiliare.

Cenacolo Domenicano di via Marcellina
Da qui la decisione di trasferirlo in parte al comune di Sant’Onofrio che ora, nelle intenzioni del sindaco, dara’ seguito alla “volontà originaria della famiglia Marcello adibendo la struttura ad usi socio-assistenziali a beneficio delle fasce più deboli”.
Gli immobili, una volta riqualificati, verrebbero adibiti per la “sperimentazione di modelli sociali e abitativi innovativi” con parte della struttura destinata a centro diurno per anziani.
La decisione del Cenacolo Domenicano di donare al comune parte cospicua dei propri beni aveva destato non poca sorpresa nella comunità parrocchiale ed in particolare tra le numerose volontarie che nel tempo hanno affiancato le consorelle nelle loro attività religiose e caritatevoli.
Perplessità, seppur di natura diversa, erano state espresse anche dalla minoranza nel corso della seduta consiliare di presa d’atto della donazione.

Il gruppo “Rinascita” in particolare aveva espresso le proprie riserve lamentando l’“incompletezza” documentale della pratica.
Riserve successivamente riprese in una interrogazione indirizzata al presidente del consiglio Giuseppe Ruffa ed ancora non discussa con la quale i consiglieri Salvatore Bulzomì e Giuseppe Arcella contestavano la mancanza nel fascicolo di una serie di documenti essenziali quali “Regolamento comunale sulle donazioni, titolo di proprietà, agibilità locali, atto costitutivo della Cooperativa di Comunità e relazione con pareri tecnico e contabile.
Per tali ragioni e “considerato che le giustificazioni addotte sono apparse del tutto superficiali e fuorvianti” gli interroganti chiedevano di sapere se “quanto descritto risponda ai principi di lealtà e trasparenza dell’azione amministrativa” o se al contrario sono state “inosservate tutte le norme contenute nello statuto e nel regolamento di funzionamento del consiglio” eludendo ogni “principio di buon senso e correttezza degli atti”.
(Raffaele Lopreiato)