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In questi giorni in cui i sedicenti gruppi a difesa degli animali si concentrano per raccogliere firme contro la caccia, assistiamo allo scempio di uno dei posti meno contaminati della provincia di Vibo Valentia, i c. d. “vaioti” di Sant’Onofrio, dove la maggioranza comunale di tale paese ha interesse a far sorgere una megadiscarica.

È una zona acquitrinosa che ospita specie delicate come il beccaccino ed il frullino, gli aironi le rane e molte specie vegetali. Sarebbe stato più opportuno dedicare a discarica zone già “vocate” in quanto utilizzate in precedenza, come: le “timpe” di vena, le cave di sabbia di cessaniti, ecc., tuttavia nessuna ragione riesce a convincere il gruppo di maggioranza ad evitare l’ennesimo sfregio alla nostra disastrata natura. È da sottolineare che nessun gruppo autoproclamatosi ambientalista o animalista fa qualcosa per evitare tale oscenità. La cosa non meraviglia se teniamo conto che i gruppi “ambientalisti” che proclamano di voler abolire la caccia “impongono” la castrazione degli animali come salvezza dal randagismo, ignorando che tale assurda e crudele mutilazione è peggio della morte in quanto snatura gli animali, fa loro cambiare carattere e perdere il gusto di vivere, rendendoli pupazzi animati. Tali contraddizioni sono misteri della psiche umana che dovrebbero essere indagati da fini psichiatri, ma che contribuiscono ad aumentare il caos della nostra povera società.
M. Carlizzi Federcacciatore sezione S. Caterina sullo Ionio.