STEFANACONI: DUE ASSOCIAZIONI “SFRATTATE” DALLE STANZE DELL’EX MUNICIPIO
A Stefanaconi clamorosa decisione del sindaco Salvatore Solano
Due associazioni “sfrattate” dalle stanze dell’ex municipio
Restano senza sede “Cittadinanza attiva” e il portale “Franza”
STEFANACONI
Tempo addietro era stata disposta dal sindaco Salvatore Solano la sostituzione della serratura della porta d’ingresso. Qualche giorno fa è arrivata la delibera con la quale la giunta comunale di Stefanaconi ha sancito la revoca della concessione dei locali dell’ex municipio al portale “Franza” e a “Cittadinanza attiva”. Il tutto in seguito a un’interrogazione presentata, in merito, dal gruppo di opposizione “Movimento per Stefanaconi”, guidato da Nicola Carullo.

EX MUNICIPIO
I tre eletti della minoranza avevano stigmatizzato senza mezzi termini l’azione messa in campo dal Comune. E si erano detti profondamente «preoccupati del fatto che il sindaco volesse procedere alla revoca della delibera di assegnazione dei locali a “Cittadinanza Attiva” e a Franza”». Attacchi che non hanno impedito al capo dell’esecutivo di proseguire per la propria rotta ed estromettere dall’ex municipio le due associazioni. Per il primo cittadino, l’errore sta a monte visto che, in maniera «negligente», non era stata revocata «dalle passate amministrazioni» la delibera di concessione dei locali «non più utilizzati».
Sotto la lente d’ingrandimento, è finita pure la concessione temporanea dello stabile, nella logica della cooperazione, da parte di Cittadinanza attiva all’associazione “Cultura è/e futuro”, presieduta dall’avvocato Graziella Francesca Lo Muto, da anni impegnata nel sociale. Per il sindaco, infatti, «a nessun titolo», “Cittadinanza Attiva” avrebbe potuto e dovuto disporre dei locali «a favore di terzi». Una stanza, da qui in poi, potrebbe essere concessa soltanto «previa comunicazione – è stato risposto ad una precisa nota dell’associazione – del programma delle attività che si intendono attuare, indicando i giorni e le ore delle visite mediche».
In realtà, quella che per Solano «è stata un’arbitraria decisione – hanno stigmatizzato Carullo e gli altri consiglieri di opposizione – nel linguaggio della solidarietà si chiama collaborazione, messa in atto tra due associazioni che, avendo scopi attinenti la prevenzione e la tutela della salute, si uniscono e collaborano per dare ai bisognosi la possibilità di usufruire di servizi medici gratuiti».
Pesanti gli strali lanciati dal gruppo di minoranza agli attuali amministratori. (t.f.)
Allegato:
Le conseguenze
Stop ai prelievie all’ambulatorio
Se non si troveranno altre soluzioni, saranno i cittadini a pagare le conseguenze di questa scelta, come evidenziano i consiglieri del gruppo “Movimento per Stefanaconi” che non hanno esitato a denunciare «la leggerezza con cui sono state chiuse, in modo arbitrario e scorretto, un ambulatorio medico riconosciuto dall’Asp, la sede della Lilt, il centro prelievi gratuito per le analisi del sangue, il centro nel quale si effettuavano i vaccini e la sede nella quale medici specialisti operavano visite completamente gratuite alla cittadinanza».