SANT‘ONOFRIO: ECODISTRETTO DI BADICOTI CONFRONTO CON I TECNICI.
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(SANT‘ONOFRIO) Meglio tardi che mai.
Otto mesi dopo la presentazione della candidatura ad ospitare l’ecodistretto dove confluiranno i rifiuti dell’Ato che raggruppa i cinquanta comuni del vibonese, l’amministrazione comunale chiama a raccolta gli esperti.
Le finalità dell’incontro vengono sintetizzate nella locandina di presentazione laddove si parla di possibilità da parte dei cittadini di “esporre le proprie domande per ricevere un’informazione imparziale”.
In effetti la scena è tutta degli ospiti che si succedono al tavolo dei relatori, considerato che lo stesso sindaco Onofrio Maragò dopo un breve saluto di apertura prende posto tra il pubblico.
Assenti i gruppi consiliari di minoranza “Rinascita” e “Per Sant’Onofrio” e del comitato “NO Discarica”, con quest’ultimo che poche ore prima aveva affidato ad un manifesto pubblico le ragioni della sua decisione.

I relatori dell’incontro
Un’occasione persa, probabilmente, per le opposizioni ed il comitato civico di avviare quel confronto diretto con l’amministrazione Maragò finora tanto invocato e che forse in questo caso avrebbe permesso ai cittadini presenti ed ai tanti che hanno seguito l’incontro in diretta streaming di comprendere meglio l’importanza della posta in gioco e le diverse posizioni in campo.
Ad aprire i lavori, coordinati dal giornalista Pasquale Motta, l’ing. Augruso dirigente della Regione Calabria e l’ing. Martino esperto in impianti di trattamento rifiuti che hanno avuto un ruolo determinante nella predisposizione del Piano regionale “approvato in venti giorni dall’Unione Europea a fronte di un tempo medio per le altre regioni di due anni”.
I due tecnici si soffermano sulle caratteristiche dell’impianto che dovrà garantire a regime il recupero della quasi totalità del conferito.
Il modello di riferimento rimane Oslo in Norvegia con il suo impianto di ultima generazione dove oltre al differenziato viene recuperato anche il “tal quale”, con la parte di umido inutilizzabile e quantificabile nel venti per cento trasformata in metano per autotrazione e fertilizzanti per l’agricoltura.
L’obiettivo finale anche per la Regione Calabria è “zero discariche e zero combustioni, con un ciclo innovativo di trattamento dei rifiuti che mette al primo posto la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente”.

Nel caso specifico di località “Badioti” esiste già un progetto di discarica con capienza prevista di ben 400mila tonnellate presentato da privati e che dovrebbe essere rilevato dall’impresa che si aggiudicherà in futuro il bando europeo predisposto dall’Ato n. 4.
Ad esprimere con forza i propri dubbi l’ex sindaco di Filogaso Antonio Rizzo che denuncia il “colpevole silenzio sulla discarica” e non accetta il paragone con la città di Roma dove la “sindaca Raggi ha preso posizione a favore dell’impianto ma contro la discarica”.

Salvatore Solano sindaco di Stefanaconi, infine, in un articolato intervento evidenzia i “deficit di progettazione e di ottimizzazione delle risorse” con la Regione che “schiera le corazzate per l’individuazione dei siti e non si preoccupa di problemi altrettanto importanti quali il rapporto costi-benefici ed eventuali piani alternativi di smaltimento”.
Netta anche la posizione degli altri relatori con la direttrice generale dell’Asp di Vibo Valentia Caligiuri ed il comandante provinciale dei vigili del fuoco Tafaro che nell’illustrare le rispettive competenze in materia ribadiscono il loro “costante impegno in un settore così delicato, dispiegando ogni possibile azione preventiva e repressiva consentita dalla legge”.
(Raffaele Lopreiato)
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(B O X)
Il comitato civico “NO Discarica” diserta l’incontro promosso dall’amministrazione comunale ed affida ad un manifesto affisso per le vie del paese le proprie ragioni.
L’iniziativa viene definita una “farsa” architettata dal “sindaco della discarica che dopo essere fuggito dal confronto con i cittadini di Filogaso” promuove inaccettabili “lezioni sull’ecodistretto”.
Il comitato invita Maragò a “rassegnarsi e lasciare perdere il progetto che non potrà mai realizzare in quanto contrario alle normative vigenti” ricordando altresì “studi clinici per i quali i cittadini che risiedono entro 10 km dalle discariche sono soggetti a malattie tumorali nettamente superiori”.
Ribadita infine la richiesta di un “referendum popolare nel rispetto della libera volontà dei cittadini”.
(R.L.)