SANT‘ONOFRIO: ECODISTRETTO, PER IL GRUPPO D’OPPOSIZIONE “PER SANT’ONOFRIO” IL SINDACO MARAGÒ ELUDE LE PROBLEMATICHE EVIDENZIATE SUI “VINCOLI DI NATURA AMBIENTALE ED IDROGEOLOGICA ESISTENTI SULL’AREA DOVE, COSTI QUEL CHE COSTI, VUOLE REALIZZARE LA MEGA DISCARICA”
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(SANT‘ONOFRIO) Quando mancano ormai poche ore all’assemblea dei sindaci dell’Ato n. 4 convocata dal presidente Elio Costa che dovrebbe assumere decisioni risolutive sull’ubicazione dell’ecodistretto dove far confluire i rifiuti indifferenziati dei cinquanta comuni della provincia vibonese, sale la tensione politica a Sant’Onofrio.
Per il gruppo d’opposizione “Per Sant’Onofrio” il sindaco Maragò è un “uomo al tappeto” che elude le problematiche evidenziate sui “vincoli di natura ambientale ed idrogeologica esistenti sull’area dove, costi quel che costi, vuole realizzare la mega discarica”.
A tal proposito i consiglieri Pietro Lopreiato e Paolo Riga, supportati dalla fondatezza delle loro osservazioni, hanno provveduto ad inviare al presidente Costa le loro osservazioni con l’invito a portarle all’attenzione della prossima conferenza dei sindaci.

I consiglieri Pietro Lopreiato e Paolo Riga
Una richiesta analoga alla precedente allorquando era stato segnalato il presunto conflitto di interessi che farebbe capo a Maragò nella sua duplice veste di sindaco di Sant’Onofrio e di consulente della Regione Calabria in materia di attuazione del Piano dei rifiuti.
Ritornando comunque al vincolo di natura ambientale che di fatto impedirebbe la possibilità di realizzare in località “Badioti” l’impianto per il recupero dei rifiuti indifferenziati con annessa discarica, Lopreiato e Riga continuano ad incalzare Maragò invitandolo peraltro ad usare di meno la parola “ignoranti” che presto potrebbe “ritorcersi sulla propria persona”.

località vajoti
Partendo infatti dalla premessa che il primo cittadino ha il “dovere di informare i cittadini” e mettendo al bando le “ciance e immagini da cantastorie di impianti norvegesi”, i due consiglieri pongono una serie di domande.
Chiedendogli innanzitutto se è vero che ai fini della realizzazione dell’ecodistretto il Piano regionale dei rifiuti prevede l’“accettazione da parte dei cittadini ” ed “esclude la realizzazione degli impianti in aree coperte da boschi individuate dal Corpo Forestale dello Stato”.
Riguardo al caso specifico del sito di località “Badioti” gli esponenti della minoranza chiedono a Maragò di verificare gli allegati al documento preliminare del Piano strutturale comunale che comproverebbero per quell’area il “vincolo idrogeologico in quanto ricadente nella fattispecie sottoposta a tutela ”.
A queste, si aggiungono altre cause ostative per la realizzazione dell’ecodistretto che dovrebbero essere a conoscenza dell’amministrazione comunale in quanto tutte disciplinate da norme e regolamenti di emanazione regionale.
Lopreiato e Riga a tal proposito fanno riferimento alla presenza di un “vincolo idrogeologico per impedire la denudazione dei terreni e turbative dei corsi d’acqua”, l’“enorme quantità di terra che andrebbe movimentata per realizzare l’impianto” ed i “danni che deriverebbero al suolo ed alla vegetazione dal transito intenso di veicoli a motore nelle aree forestali”.
(Raffaele Lopreiato)