MAIERATO: EMERGENZA CINGHIALI UN LEGALE CURERA’ GLI INTERESSI DEI PRODUTTORI.
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(MAIERATO) Il “Comitato Maierato per la difesa della dignità del popolo agricoltore” intensifica la propria attività di contrasto all’emergenza cinghiali ed elabora strategie per passare dalla fase della protesta a quella della proposta.
In tale direzione proficuo si è rivelato l’incontro allargato agli agricoltori dell’intero comprensorio (Pizzo, Sant’Onofrio, Filogaso e Stefanaconi) che si è tenuto nei giorni scorsi allo scopo di elaborare le richieste prioritarie da avanzare alle istituzioni preposte.

Nello specifico, gli agricoltori denunciano come l’invasione dei cinghiali “compromette l’agricoltura, concorre alla franosità ed instabilità dei terreni, causa rischi alla salute di persone e animali attraverso la trasmissione di malattie quali la tubercolosi bovis”.
Altrettanto rilevante il problema dei mancati risarcimenti alle imprese dei danni causati dai cinghiali.
Gli agricoltori rimarcano a tal proposito come si tratta di un “diritto stabilito dalle leggi, miserevolmente calpestato dalle diatribe della burocrazia con conseguente umiliazione del nostro lavoro”.
Sulla base di queste considerazioni e facendo riferimento ad analoghe esperienze maturate nelle altre regioni italiane, il comitato degli agricoltori formula una serie di proposte quali l’“attivazione di un programma di cattura a vasto raggio con l’ausilio di trappole, l’utilizzo di cani addestrati per l’allontanamento dei cinghiali, l’autorizzazione alla caccia ai singoli cinghiali sui propri terreni”.
Altre proposte di facile realizzazione sono l’“incremento dei selettori singoli, l’aumento dei giorni di caccia, lo snellimento delle procedure relative agli indennizzi, l’intensificazione delle attività sanitarie per l’accertamento dei casi di tubercolosi.
Su questi punti il Comitato Maierato garantisce tutto il suo impegno e preannuncia la “costituzione di un fondo di solidarietà e l’individuazione di un unico ufficio legale che tuteli gli interessi delle aziende danneggiate”.
(Raffaele Lopreiato)