SANT‘ONOFRIO: LE FONTANE DEL CAO, DA LUOGO STORICO A CULLA DEL DEGRADO
(SANT‘ONOFRIO) Lo stato di completo “degrado in cui versano le fontane del Cao costituisce un insulto insopportabile al senso di appartenenza di tutti i santonofresi che in questo luogo riconoscono il nucleo originario del loro paese”.
A segnalarlo è il gruppo di opposizione “Per Sant’Onofrio” che a corredo della propria denuncia esibisce delle foto dal contenuto inequivocabile.

(Fontane Cao)
Per i consiglieri Pietro Lopreiato e Paolo Riga anche al più “distratto degli automobilisti” che si trova a percorrere la provinciale per Filogaso non sfugge la condizione di “abbandono in cui versa l’area dove pure si trova uno dei pozzi che alimenta l’acquedotto comunale”.
I due consiglieri comunali evidenziano a tal proposito i “sacchetti di spazzatura disseminati qua e la e la fitta vegetazione spontanea che oltre ad ostruire l’accesso del lavatoio ha invaso le vasche trasformandole in ricettacolo di topi e insetti di ogni genere con gravi rischi igienico-sanitari”.

(Fontana lungo la provinciale)
Identica sorte per la fontana lungo la provinciale che certo “non costituisce il miglior biglietto da visita” per chi proviene dalle Serre.
Lopreiato e Riga si meravigliano come la bonifica dell’area sia sfuggita alla solerte attenzione del “corpo delle guardie ambientali composto dagli amministratori delle Tre Spighe che non perdono occasione, specie in prossimità delle feste comandate e con il sindaco in testa, di mettersi in mostra con giornate ecologiche demagogiche e di dubbia utilità”.
“Ben altra attenzione – rivendicano i due esponenti della minoranza – veniva dedicata dalla precedente amministrazione Rodà con l’intera area che dopo un radicale intervento di ripulitura era stata trasformata nella seconda piazza del paese come dimostra lo svolgimento di manifestazioni estive che richiamavano presso le fontane del Cao migliaia di persone provenienti dall’intero circondario”.
La denuncia della minoranza segue di poche ore la diffusione da parte dell’amministrazione comunale dei dati sui primi due mesi di raccolta differenziata spinta dei rifiuti, a conferma che in questa fase il confronto tra i diversi gruppi sembra quasi esclusivamente orientato sulle problematiche di natura ambientale.
E su tutto incombe la candidatura avanzata dal sindaco Maragò ad ospitare l’eco-distretto dove far confluire i rifiuti indifferenziati di tutta la provincia vibonese.
Una vicenda, quella relativa alla realizzazione dell’impianto per il recupero spinto dell’indifferenziato con annessa discarica che sembra essere caduta in un cono d’ombra.
Con il Comitato “NO Discarica” che fatica ad individuare nuove iniziative capaci di mobilitare appieno l’opinione pubblica e, di converso, l’amministrazione comunale che continua a sottrarre una problematica di così grande rilevanza sociale e sanitaria dalla opportuna discussione nelle sedi istituzionalmente deputate.
(Raffaele Lopreiato)
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Da sempre nell’immaginario collettivo il Cao rimanda alle origini della comunità di Sant’Onofrio.
In questa località, infatti, per la ricchezza di acqua necessaria allo svolgimento delle attività agricole e della pastorizia si raggruppò il nucleo primigenio del casale.
A favorire ulteriormente l’insediamento, come ricorda il compianto prof. Mario Teti nel libro “Gente di Sant’Onofrio”, la presenza in località Guzzurra di un “convento di monaci che praticavano la preghiera e il lavoro, prosciugavano paludi, dissodavano campi e cantavano laudi al Signore intonando vespro e mattutino”.
Proprio da quel convento che “fungeva da scudo per gli abitanti” il casale “prese il nome e il Santo Protettore”.