SANT‘ONOFRIO: RECITAL DEL GRUPPO FOLK “CITTA’ DI SANT’ONOFRIO” DAL TITOLO LIBERI DI CANTARE.
(SANT‘ONOFRIO) Con un riuscito recital aperto dalle suggestive note di “Bella Ciao” il gruppo folklorico “Città di Sant’Onofrio” nelle sue diverse componenti adulti e pulcini ha celebrato, anticipandola, la ricorrenza del 25 aprile.
Nella grande sala del centro di aggregazione “Falcone-Borsellino” il settantaduesimo anniversario della festa della Liberazione e della Resistenza al giogo nazi-fascista si è rivelata la giusta occasione per proporre l’originale concerto “Liberi per cantare”.
Una riflessione a tutto campo in musica e parole, quella proposta dal gruppo, incentrata sul concetto di libertà nelle sue varie accezioni, da quella di “liberazione da qualunque forma di oppressione alla capacità di scelta individuale e collettiva per una vita pienamente umana e senza condizionamenti di sorta”.

Un momento del recital
A fare gli onori di casa la presidente del gruppo di ricerca musicale popolare Giovanna Lopreiato che nella narrazione con la quale ha legato i diversi momenti della serata ha ammonito sulle “condizioni di non-libertà che, come dimostra la storia, annullano la dignità, uccidono i sentimenti e fanno appendere ai salici le cetre perchè anche l’arte, la poesia e la musica tacciono quando muoiono i sentimenti”.
Da qui la decisione e l’impegno a proporre una inedita chiave di lettura della Liberazione nei suoi valori fondativi ed identitari per sottrarla al consunto clichè della emotivamente non più coinvolgente celebrazione che ormai da anni viene stancamente rappresentata da politici e istituzioni.
“La Resistenza -ha continuato la professoressa Lopreiato – è stata un sussulto di dignità e di fierezza che ha portato alla liberazione dal nazifascismo e che sempre è necessario come spinta per liberarsi da qualsiasi dittatura”.
“Oggi – ha concluso – si profila, e per molti versi già è in atto, la dittatura del pensiero unico. Noi siamo, dobbiamo essere, i resistenti riconosciuti di oggi contro ogni forma di conformismo ed indifferenza verso i grandi problemi che ci affliggono e che ci chiamano alle nostre responsabilità”.
(Raffaele Lopreiato)