SANT‘ONOFRIO: NO ALLA DISCARICA ANCHE DEI SINDACI DI STEFANACONI E VAZZANO
0
(SANT‘ONOFRIO) La comunità di Sant’Onofrio si ritrova con la stessa consapevole determinazione di quattro anni fa, quando un analogo tentativo venne sventato per la virtuosa sinergia operativa instauratasi tra il comitato civico e l’amministrazione Rodà, per dire ancora una volta e a voce alta “NO alla discarica”.

Da sinistra verso destra: Villi’, DiSi’, Famularo, Bulzomì, Lopreiato
A promuovere la chiamata a raccolta i gruppi di opposizione “Per Sant’Onofrio” e “Rinascita” che all’unisono con i rispettivi capigruppo Pietro Lopreiato e Salvatore Bulzomì, nel denunciare l’“opacità del comportamento del sindaco Onofrio Maragò”, hanno ribadito che la “ritrovata unità d’intenti è da ascriversi non a calcoli politici ma solo ed esclusivamente per il perseguimento degli interessi presenti e futuri dei cittadini di Sant’Onofrio”.
“Scendiamo in campo – hanno affermato anche a nome dei colleghi Pino Arcella e Paolo Riga – consapevoli di lottare nell’interesse dei figli di tutti i santonofresi che, a prescindere dal colore politico, hanno il diritto di vivere in un ambiente dove non venga messa a repentaglio la loro salute”.
Al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Mimmo Famularo, anche i sindaci Domenico Villì (Vazzano) e Salvatore Di Sì (Stefanaconi) che hanno dato la loro adesione al comitato civico “NO Discarica”.
Di “metodo oscuro perseguito dall’amministrazione comunale così come nel caso dell’adesione ala rete Sprar” ha parlato Bulzomì che nel lamentare la “mancata convocazione del consiglio comunale aperto ed alla presenza del prefetto richiesta dai quattro consiglieri di minoranza” ha attaccato il presidente del consiglio Giuseppe Ruffa ritenuto “inadeguato a svolgere il ruolo con imparzialità”.

“Maragò deve scegliere – ha tuonato Bulzomi – o fa il sindaco nell’interesse di tutta la collettività o cura i suoi interessi professionali”
Sulla stessa lunghezza d’onda Lopreiato che non ha esitato a parlare di “male oscuro” che si è abbattuto sulla comunità per l’“ostinazione con la quale si sta portando avanti un progetto che è addirittura più deleterio di quello già pericolosissimo di quattro anni fa”.
“La discarica voluta dal sindaco se realizzata – ha affermato il capogruppo – ammorberà l’aria del nostro paese e dell’intero comprensorio per almeno un trentennio”.
Molto incisivo anche il sindaco Villì che nel corso di un articolato intervento scandito dagli applausi dei tantissimi presenti ha spiegato le “vere finalità del progetto”.
“Tutti sanno – ha affermato – che per ragioni procedurali relative alle necessarie autorizzazioni di impatto ambientale l’impianto di trattamento e recupero non verrà realizzato prima di cinque anni”.
“Nel frattempo – ha continuato Villì – la discarica verrà completamente riempita dai rifiuti indifferenziati provenienti da tutta la provincia con l’unico risultati di portare nelle casse del gestore privato centinai di milioni di euro”.
Alle preoccupazioni del collega si è associato il sindaco di Stefanaconi.
Dì Sì ha ricordato l’esperienza del suo comune alle prese con caso simile poco più di un anno fa ed ha esortato i cittadini a “vigilare per contrastare gli interessi poco chiari che si celano dietro il business dei rifiuti”.
A seguire numerosi gli interventi dei cittadini che unanimi hanno espresso i loro timori per il progetto perorato dalla’amministrazione Maragò.
Tra questi il dott. Gerardo D’Urzo che ha evidenziato i rischi sanitari che ne derivano e l’ex sindaco Tito Rodà che ha puntato l’indice contro il “deficit di democrazia” che sta caratterizzando l’operato dell’attuale amministrazione comunale”.
(Raffaele Lopreiato)