SANT‘ONOFRIO: ABBATTUTA LA PALMA, ORA LA CHIESA MATRICE NON E’ PIU’ LA STESSA.
0
(SANT‘ONOFRIO) Nel primo pomeriggio di ieri, in un clima di mestizia generale, la grande palma che adornava la maestosa scalinata della Chiesa Matrice è stata abbattuta dai vigili del fuoco del comando di Vibo Valentia.
Un’operazione laboriosa, che ha richiesto la transennatura di via Badea con la conseguente deviazione del traffico per alcune ore.
La delicata operazione ha richiesto l’intervento di una squadra di dieci vigili del fuoco e tre automezzi pesanti tra cui una gigantesca gru.
E così “Nonna Palma” come era stata definita da Onofrio Casuscelli, presidente provinciale di Coldiretti che insieme ad altri a suo tempo aveva lanciato l’allarme sullo stato di salute, ha salutato per l’ultima volta la sua comunità.

Messa a dimora negli anni Cinquanta, quando alla guida dell’amministrazione comunale c’era l’indimenticato sindaco Vincenzo Lattari, la palma per oltre un settantennio è stata testimone silenziosa del passaggio di più generazioni di santonofresi che sempre l’hanno considerata una presenza familiare.
Di sicuro farà specie da oggi non vederla più nella sua elegante imponenza.
E di “momento triste per l’intera comunità che perde un riferimento identitario forte” ha parlato il parroco don Franco Fragalà che ha assistito a tutte le fasi dell’abbattimento.
E così a nulla sono alla fine valse le premurose cure che ormai da un biennio venivano prestate da un agronomo che puntualmente ogni mese, su incarico del comune, effettuava alla palma il trattamento fitosanitario per difenderla da un precedente attacco del famigerato punteruolo rosso.
Il tutto fino all’epilogo di queste ultime settimane quando lo stesso specialista constatato che l’albero, indebolito da altre malattie, rischiava di crollare rovinosamente ne disponeva l’abbattimento.
Un provvedimento preso non a cuor leggero dall’amministrazione comunale che tramite la vice sindaco Maria Elisabetta Marcello si è associata al rammarico collettivo per il “venire meno di uno dei simboli di Sant’Onofrio”.
(Raffaele Lopreiato)