SANT‘ONOFRIO: LA QUESTIONE DISCARICA INFIAMMA GLI ANIMI E ALIMENTA LO SCONTRO. MARAGO’ RISPONDE A VILLI’.
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(SANT‘ONOFRIO) La polemica in atto tra le forze politiche sulla proposta avanzata dal sindaco Onofrio Maragò di apertura di una discarica privata affiancata da un impianto pubblico per il trattamento dei rifiuti indifferenziati provenienti dai comuni ricadenti nell’Ato della provincia di Vibo Valentia si arricchisce di un’altra pagina al calor bianco.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco della polemica è proprio il primo cittadino di Sant’Onofrio che risponde per le rime al collega di Vazzano Domenico Villì definendo il suo atteggiamento “scorretto e ipocrita”.
Questi, infatti, in occasione dell’ultimo consiglio comunale non aveva esitato a bocciare senza mezzi termini il progetto che dovrebbe realizzarsi in località “Palombara”, a ridosso del confine tra i due comuni.
In particolare Villì aveva appuntato le sue attenzioni sulla composizione societaria dell’azienda che dovrebbe gestire la discarica privata, evidenziando il ruolo preminente rivestito dall’ex sindaco Vincenzo Massa e alcuni suoi familiari.
E proprio da queste considerazioni prende le mosse Maragò che definisce “scorretto” l’utilizzo della vicenda fatta dal collega per “acredine personale o fini propagandistici in vista dell’imminente campagna elettorale”.
Il primo cittadino di Sant’Onofrio si chiede poi se Villì abbia “preso in considerazione durante la seduta di consiglio la documentazione illustrativa” della sua proposta o se invece egli si opponga a priori a “qualsiasi tipologia di impianto”.

Infine, dopo aver ricordato che da vice sindaco Villì ha deliberato a favore della “realizzazione di più impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti” Maragò denuncia l’“atavico difetto che ci porta ad opporci a prescindere a qualsiasi proposta finendo per non fare nulla o accumulare ritardi che si riflettono negativamente sulle nostre comunità”.
Comunque, a prescindere dalla polemica politica, tra i cittadini di Sant’Onofrio si tocca con mano in questi giorni la preoccupazione per una decisione che, parafrasando i gruppi di opposizione, appare “calata dall’alto e dalle ricadute igienico-ambientali imprevedibili per il conferimento giornaliero di tonnellate di rifiuti provenienti da tutta la provincia vibonese.
Anche in questa occasione, così come nel caso della recente adesione alla rete Sprar di accoglienza ai migranti richiedenti asilo, si lamenta la “mancata attivazione di un vero percorso di confronto istituzionale che pure sarebbe doveroso su scelte strategiche che riguardano la vita presente e futura della comunità”.
In tanti vedono nella vicenda la riproposizione di un film già visto qualche anno fa quando per la prima volta i santonofresi dovettero fare i conti con l’“incubo discarica”.
Ma con l’aggravante, oggi rispetto ad ieri, di un’amministrazione comunale che anziché porsi a capo del “movimento civico di resistenza” riveste il ruolo di “facilitatore delle mire chi la megadiscarica da quattrocentomila metri cubi la vuole realizzare”.
A fare ancora più specie il fatto che questo scomodo ruolo venga interpretato dai vertici di quello stesso Partito Democratico che solo quattro anni fa definivano il progetto di un identico impianto presentato dalla medesima azienda un “abominio politico, amministrativo e morale”.
(Raffaele Lopreiato)