SANT’ONOFRIO:DEPURATORE ED EX DISCARICA DUE BOMBE AD OROLOGERIA
0
(SANT’ONOFRIO) Due vere e proprie emergenze ambientali sembrano minacciosamente profilarsi all’orizzonte per la comunità di Sant’Onofrio.
E’ quanto emerso durante i lavori dell’ultimo consiglio comunale dove, oltre ad affrontare la problematica relativa al recente crollo di una delle pareti di delimitazione del depuratore di località “Tomarchiello”, il sindaco Onofrio Maragò ha lanciato l’allarme sulle condizioni di degrado in cui versa la vecchia discarica di località “Palombara”.
Relativamente alla situazione del depuratore comunale ha relazionato l’assessore all’ambiente Felice Casuscelli che ha ricostruito le vicende che negli ultimi anni hanno interessato l’impianto.
Che, lo ricordiamo, sorge in prossimità di un vasto burrone (“Fossa di Ciavuli”) caratterizzato dall’attraversamento sotterraneo del torrente Lavatoi.
E proprio le ininterrotte precipitazioni che hanno messo in ginocchio la nostra regione dal 22 al 25 gennaio scorso provocavano il cedimento del muro di recinzione del depuratore con il conseguente danneggiamento di pozzetti e condutture.
Contestualmente, lo smottamento del terreno causava lo sbarramento del percorso sotterraneo dell‘affluente del Mesima.
Allo stato, sia le acque depurate che quelle eccedenti vengono sversate dai tubi di scarico direttamente lungo le pareti della frana.
Nella sua relazione l’assessore Casuscelli ha ricordato le tre diverse ipotesi allo studio che prevedono la riqualificazione dell’attuale impianto, la realizzazione di un nuovo depuratore più a valle o, infine, il collegamento con un impianto consortile da realizzarsi nella vallata del Mesima e per il quale già esiste uno studio di fattibilità realizzato dai tecnici del Consorzio per lo Sviluppo Industriale.

Si tratta comunque di “soluzioni non realizzabili nel brevissimo periodo mentre attuale è il rischio ambientale che ne deriva”.
“Nella malaugurata ipotesi in cui – ha evidenziato Casuscelli – dovesse collassare una delle vasche di contenimento ci troveremmo di fronte ad una vera e propria bomba ecologica che attraverso il Mesima raggiungerebbe la costa con conseguenze facilmente immaginabili”.
Alle preoccupazioni dell’assessore si sono associati anche i gruppi di opposizione.
Pietro Lopreiato, capogruppo di “Per Sant’Onofrio” e già vicesindaco nell’amministrazione Rodà, ha ricordato il precedente del 2014 quando a seguito di un primo evento franoso che interessò l’area del depuratore “intervenne l’allora prefetto Bruno sollecitando alla regione un intervento risolutivo”.
Anche Salvatore Bulzomì, capogruppo di “Rinascita”, ha auspicato interventi rapidi sollecitando in tal senso il sindaco a promuovere “azioni concrete con la Regione anche in considerazione della comunanza politica con il governatore Oliverio”.
E proprio il primo cittadino, dopo aver rassicurato sulla sinergia operativa in atto con Regione e Protezione Civile, ha aperto un nuovo fronte di allarme ambientale.
“Stiamo costantemente monitorando la vecchia discarica di località Palombara – ha affermato Maragò – perchè abbiamo fondati motivi di pensare che possa tramutarsi in un’altra bomba ecologica”.
La discarica, realizzata negli anni Novanta e rimasta attiva per un quinquennio, era la classica buca a riempimento rivestita da un telone impermeabile nella quale conferivano i rifiuti indifferenziati anche alcuni comuni limitrofi.
La condizione della discarica, evidentemente, suscita oggi “grande preoccupazione” negli amministratori tanto da “perderci il sonno” per come sottolineato dal sindaco.
“Abbiamo notizia di diversi sversamenti a valle – ha continuato Maragò – ed abbiamo ritenuto opportuno allertare immediatamente l’assessorato regionale anche perché il rischio ambientale è molto elevato”.
Anche in questo caso la speranza degli amministratori comunali è di accedere ad un contributo tale da consentire la definitiva bonifica dell’area, ma la soluzione definitiva non appare a portata di mano.
(Raffaele Lopreiato)