SANT‘ONOFRIO:L’AMMINISTRAZIONE PER EVITARE IL DEFAULT, TAGLIA SUL PERSONALE. SCATTANO I PRIMI PRE-PENSIONAMENTI.
(SANT‘ONOFRIO) Procede a tappe forzate il piano di risanamento finanziario preannunciato dall’amministrazione comunale al fine di evitare il concreto rischio “default”.
A rendere necessaria l’adozione di misure straordinarie, l’oggettiva situazione di difficoltà in cui versano le casse comunali per come, peraltro, evidenziato da ben due allarmate note della Corte dei Conti.
Nelle missive, una delle quali pervenuta a ridosso delle recenti elezioni amministrative di primavera e l’altra lo scorso 27 ottobre, il supremo organo di giurisdizione contabile manifestava tutte le sue perplessità segnalando le “molteplici incongruenze” dell’ultimo quinquennio di gestione dell’ente.
In particolare, sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti finiva l’esercizio finanziario 2014 con la rilevazione dello “sforamento di ben cinque parametri di riferimento su un totale di dieci”.

Il sindaco Onofrio Maragò
Una situazione delicatissima, quindi, che induceva l’amministrazione comunale ad una scelta sofferta ma necessaria per salvaguardare il comune dal dissesto: procedere all’approvazione, con i soli voti della maggioranza, del conto consuntivo 2015 e del bilancio di previsione 2016.
Contestualmente, veniva predisposto il piano di rientro con il sindaco Onofrio Maragò che nel corso dei lavori dell’ultimo consiglio comunale tra i provvedimenti in fase di adozione preannunciava il “prepensionamento di alcuni dipendenti ”, atteso che il “costo del personale incide per il 39,53% sulla spesa corrente annua complessiva”.
Detto fatto, ecco ora la formalizzazione da parte della giunta comunale della “Dichiarazione di eccedenza di personale”.
Il provvedimento, sulla base della normativa vigente, consentirà il collocamento a riposo a partire dal prossimo 31 dicembre di sei dipendenti comunali in possesso dei requisiti richiesti prima del varo delle ben più stringenti norme della “riforma Fornero”.
Si tratta di un atto amministrativo reso possibile, a prescindere dalla reale volontà dei lavoratori di andare in pensione, dalla concomitanza di tre fattori determinanti nella situazione contabile ed organizzativa dell‘ente: la necessità oggettiva di ridurre la spesa pubblica; la conclamata situazione di difficoltà finanziaria; la dichiarazione di soprannumero o eccedenza dei lavoratori che beneficeranno del provvedimento.
Quest’ultimo requisito, in particolare, si rivelerà stringente per l’ente che si vedrà costretto a sopprimere dalla pianta organica le figure professionali in questione.
Con tutte le prevedibili ricadute negative che ne deriveranno ai cittadini in materia di efficienza delle prestazioni e dei servizi pubblici.
Nello specifico, le professionalità collocate a riposo, e di conseguenza i profili dei posti definitivamente soppressi dalla pianta organica, riguardano tre istruttori amministrativi, due esecutori e uno di autista di scuolabus.
(Raffaele Lopreiato)