SANT‘ONOFRIO: SEI FAMIGLIE ANCORA RESIDENTI NEGLI ALLOGGI ATERP DI VIA DE GASPERI
(SANT‘ONOFRIO) Sarà un Natale senza certezze quello che si apprestano a vivere le sei famiglie ancora residenti negli alloggi Aterp di via De Gasperi.
Per loro non è infatti previsto nessun “regalo speciale”, nella fattispecie un nuovo alloggio, nonostante la conclamata situazione accertata di “cedimento strutturale” delle palazzine dove attualmente vivono.
Un nuovo punto della situazione è stato fatto in occasione dell’ultimo consiglio comunale con il sindaco Onofrio Maragò che ha risposto ad una interrogazione presentata dal gruppo “Insieme per la Rinascita”.

Alloggi Aterp di via De Gasperi
E’ toccato al consigliere Pino Arcella dare lettura dell’interrogazione con la quale stante l’“assoluta pericolosità strutturale in cui versano le due palazzine” si chiede al primo cittadino di conoscere se lo “sgombero è stato effettuato e quali, eventualmente, le soluzioni adottate per la sistemazione delle famiglie”.
Una preoccupazione, quella del gruppo di minoranza, che fa seguito all‘ordinanza sindacale emanata lo scorso 19 luglio con la quale si disponeva lo “sgombero immediato delle palazzine Aterp, se necessario anche attraverso l’uso coatto della forza pubblica”.
Dal canto suo, il sindaco Maragò dopo aver precisato che la situazione è “attenzionata costantemente” ha altresì evidenziato come a “preoccupare sia anche la situazione complessiva degli immobili presenti sul territorio comunale”.
Per i dati in possesso del primo cittadino, infatti, oltre il 50% delle abitazioni è a rischio sismico e addirittura l’80% è priva dell’attestato di agibilità.
Riguardo al caso specifico delle palazzine di via De Gasperi, Maragò ha fatto presente come “la soluzione prospettata dall’Aterp per incentivare il trasferimento attraverso l’erogazione di un contributo mensile rapportato alla consistenza numerica dei nuclei familiari si sia rivelata impraticabile”.
Era infatti lo stesso ufficio legale dell’azienda regionale per l’edilizia popolare a comunicare che a “norma di legge non si potevano erogare contributi senza prima aver verificato l’esistenza nello stesso comune di soluzioni alloggiative alternative facenti capo al patrimonio dell’azienda”.
In effetti, dopo una ricognizione tecnica, l’Aterp riscontrava la disponibilità di alloggi nelle palazzine delle vie Garibaldi, Togliatti e Giovanni XXIII che però necessitano di interventi di ripristino quantificabili in 15mila euro per unità abitativa.
Da qui l’avvio della procedura per la richiesta al “Fondo nazionale abitativo” dei necessari finanziamenti che nella migliore delle ipotesi saranno erogati nel 2017.
Anche la richiesta avanzata dall’Aterp di una compartecipazione del comune al fondo di sostegno delle famiglie interessate con un contributo di 3.500 euro è stata definita dal sindaco “impraticabile in quanto la legge non permette di dare precedenze rispetto alle altre situazioni di disagio abitativo presenti e certificate sul territorio”.
Maragò ha comunque confermato che è in “fase di predisposizione un avvio pubblico per la disponibilità volontaria alla locazione di abitazioni a norma”.
“Se anche questo tentativo dovesse fallire – ha concluso – l’unica strada praticabile è quella di procedere alla requisizione forzata degli immobili”.
Al sindaco ha replicato il capogruppo di “Insieme per la rinascita” Salvatore Bulzomì che ha ricordato come a “tempo debito avevamo messo in guardia il sindaco dal rischio di trovarsi con il cerino in mano a seguito della frettolosa emissione dell’ordinanza di sgombero delle palazzine senza avere alternative concrete ”.
“I fatti oggi purtroppo ci danno ragione – ha proseguito Bulzomì – in quanto l’Aterp anche a causa della riorganizzazione strutturale in atto è incapace di agire e costringe il comune a perpetrare una situazione di evidente illegalità”.
“Se oggi malauguratamente dovesse succedere qualcosa – ha concluso l’esponente della minoranza – la responsabilità ricadrebbe esclusivamente sul sindaco che pur avendo emesso l’ordinanza non è stato conseguenziale nell’azione di sgombero delle palazzine”.
(Raffaele Lopreiato)